IL MAESTRO DI SETTICLAVIO
Ho trovato, nipote mio, quel che ti devo lasciare. È una cosa che mi salvò quasi la vita. Prima che tu nascessi, i medici di Brescia e di Milano mi
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La mattina seguente Nene si alzò mutata. Gli occhi parevano di- ventati più grandi e più infossati nella faccia smorta; ma il sorriso aveva ripreso
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Quando Nene seppe della richiesta e della ripulsa, si pose a ridere come di cosa bizzarra, che non la riguardasse. Le piaceva la voce del giovinotto
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I giornali veneziani si occuparono del concerto. Tutti lodarono la nipote e allieva del maestro Chisiola, insistendo però nell'avvertire che qui la
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ed è protetto da balaustri spezzati e da pilastri, su cui piantano de' mozziconi di Ercoli, di Diane e di Veneri. La roccia scende a perpendicolo
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avessi visto com'era bello quell'improvviso accendersi, quell'alternarsi di qua, di là, delle fiamme d'allegria, alla distanza di più miglia, dall'una e
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La fanciulla, che canterellava in un'altra stanza, mentre i due vec- chi si bisticciavano sul conto della musica verdiana, la Nene, era figliuola
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canale della Giudecca il lungo ponte di barche, il quale serve a congiungere, durante la solennità, le Zattere al tem- pio; già i più solleciti
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Nene!". L'uno stava alla coda del pianoforte, in piedi, con la testa bassa; l'altro seduto alla tastiera. Al di là dell'uscio chiuso si sentiva una
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gorgozzule, così l'improvviso terrore di perdere i suoi quattrini gli otturava la strozza. Non sapeva quasi più respirare: era diventato addirittura verde. Non
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andava di nuovo con l'animo pieno di afflizione. Non aveva più né pianoforte, né scuo- la, né casa, né un soldo in tasca; gli allievi lo scansavano
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Schizzo dal vero L'acqua era tiepida, il mare uno specchio. Nuotando ora lesto, ora tardo, m'ero allontanato bene dalla riva, sicché la barca di
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non possa essere altro che Venezia; colorito: emulare con la tavolozza quelle fanfare di tinte, quelle smorzature di toni, che nascono dal salso
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, a tua sorella Maria, che ha sette figliuoli ed è vedova, con il patto di passare tremila lire l'anno alla mia buona Menica, la quale è troppo